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capitolo secondo 89


Pedro Correa gli disse di aver veduto nel mare attorniante l’Isola un pezzo di legno lavorato finamente, che, spinto dal vento di Ovest verso riva, pareva giungere da parte opposta del mare. Alle Azzorre gli fu raccontato, che, soffiando venti di Ovest, i flutti, spingevano contra le coste di Graciosa, di Fayal, grandi pini, la cui specie era sconosciuta. Lo si assicurò che all’Isola de’ Fiori si erano trovati sulla spiaggia due cadaveri, i cui lineamenti erano diversi da quelli degli isolani. Correa voce che fossero state vedute, altresì, barche piene d’uomini di una razza sconosciuta. Un ufficiale della marineria portoghese, Martin Vimente, asserì che a quattrocento cinquanta leghe dall’Europa, vers’occidente aveva raccolto un pezzo di legno perfettamente cesellato, spinto da un vento dell’Ovest a vista della sua nave. Un altro marinaro, Antonio Leme, che si era ammogliato a Madera, gli narrò, che, avendo navigato molto innanzi vers’occidente, aveva veduto tre isole all’estrema linea dell’ovest.

Queste notizie alle quali fu attribuita grande influenza sulle determinazioni di Colombo, non erano che un suscitamento per la sua attenzione; ma esse non avevano nulla di sodo, e nessuna unione fra loro; Colombo le raccoglieva riducendole al loro giusto valore.

Primieramente riguardò come illusioni di ottica le isole di cui parlava Antonio Leme: suppose, che tutt’al più, dovevano essere scogli, che, veduti sotto un certo angolo e in certe condizioni atmosferiche, avevano simulato l’aspetto di ampie terre; ovveramente ch’erano di quelle isolette ondeggianti, coperte d’alberi, descritte da certi autori, fra’ quali Plinio e Giovenzio Fortunato, ch’erravano sull’Oceano spinte a grado dei venti. In secondo luogo seppe in breve che la escursione di Martin Dimente non era che una millanteria, sendo ch’egli non si era allontanato dalla costa che circa cento leghe. Rispetto alle tavole scolpite, alle canne gigantesche, a quei cadaveri d’uomini e di pini di specie strana, che i venti dell’ovest avevano spinti alle Azzorre ed alle Canarie, la loro testimonianza non istabiliva nulla di positivo; perocchè avrebbero potuto essere portati dalle parti ancora inesplorate dell’Africa in alto mare, sotto la regione equatoriale, e di là respinte sulle isole dai venti di Occi-