Pagina:Critica Moderna - Trezza.djvu/14

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4 avvertimento.

oltrepassano mai la scorza dei sensi inabili a penetrare il reale trascendente ed impervio. L’essere, per la scienza, è uno, ma non si distende di là dai fenomeni; non è il residuo eterno campato fuori di loro, ma vi si esprime facendoli veri nel cervello. Le profonde energie della natura si dischiudono tutte da essi; il «numeno» del Kant, se ben si guardi, non istà di per se come un termine fìsso, ma si sposta sempre attraverso il tempo e lo spazio; il numeno di ieri si converte nel fenomeno d’oggi.

Il concetto di relazione sul quale punta la mia Critica Moderna, è un concetto scettico, giacche manifesta la totalità dei fenomeni in cui e per cui Y essere migra ascendendo a forme più alte e più idealmente vere di se.

L’unità del mio libro è qui tutta.

Non sarei giusto se mi lamentassi d’averlo scritto or fa cinque anni, gittandolo in mezzo ai bollori filosofici del mio paese. E affermerò colla santa baldanza che sdegna le ipocrisie