Pagina:Critica Moderna - Trezza.djvu/16

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6 avvertimento.

sene con una confessione sincera. Ma la gioventù contemporanea comprese che io lo scrissi coll’ardor dello spirito devoto al vero, che io rivelava quel che ciascuno avea confusamente nella propria coscienza; ed in me amò l’intelletto franco, la fede inestinguibile nell’ideale.

Che giova la scienza se non si converte in sentimento il quale rinnovi l’uomo che vi sagrifica la sua miglior parte? che giova ripescare le reliquie disseminate per il passato, se non edifichiamo dentro di noi la coscienza vivente? L’intelletto non partorisce i suoi frutti divini se non si ammoglia ad una volontà che li fecondi in se stessa. Il vero scoperto non dee lasciarmi assiderato ed inerte sulla via della ragione; ei deve entrarmi per tutte le vene, riaccenderne le virtù creatrici, concedermi una lingua possente per annunciarlo nei secoli.

Dirà qualcheduno: «mettiti il piombo ai piedi, o cercatore improvvido, e non fabbricarti le sintesi alate che si spennerebbero ai