Pagina:Critica Moderna - Trezza.djvu/18

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8 avvertimento.

quella rivelazione? perchè la mia coscienza si starà muta all’avvicinarsi del nuovo ospite che la scienza le porge? Non accusiamo la scienza se ci lascia inabili a trasmetterla come salute d’intelletti redenti, accusiamo noi stessi della viltà nostra, ed affrettiamoci a scuoterla dal collo.

Non risposi, ne risponderò, a certe critiche, le quali mostrano in chi le ha fatte quella frivolità petulante che abbonda, pur troppo, da noi. Vi è un pudore scientifico che dee serbarsi inviolato in faccia a coloro che noi comprendono.

Quanto alle critiche di avversari onesti e maturati negli studi, io le domandai sempre e le ridomando; quel diritto che uso liberamente cogli altri, vorrei che si usasse liberamente con me più che non s’è fatto.

Da noi manca la circolazione efficace delle idee, i libri meditati a lungo si sfogliano svogliatamente ma non si riproducono nel cervello come in un vaglio operoso. Il dogmatismo non