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Pagina:Critica Moderna - Trezza.djvu/35

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il senso moderno. 25

arrabattiamo ancora in un limbo intellettuale come figure sonnambule; ciò che vive, che sente, che pensa in noi, è la vita, il sentimento, il pensiero di tante generazioni che ce gli hanno trasmessi, e noi ci fermiamo soltanto alle imagini digiune che vanno bollicando a sommo dei sensi, e crediamo che lì, in quelle picciole scorze corporee, sia tutta la realtà del pensiero. Non sentiamo veramente ciò che v’ha in noi d’eterno, di universale, di divino; sentiamo il caduco, l’individuale, l’umano; sentiamo solo e sempre noi stessi, e non il tutto che vive e si dilata dentro di noi.1

Ora il senso moderno è a punto il senso di un tutto vivente, e la realtà del pensiero non individuale ma storico che vi s’accoglie come in una

  1. Il senso moderno non ha un contenuto individuale ma universale. Bisogna por mente a questo fatto che non mi pare notato abbastanza, cioè che il senso moderno è il senso della realtà storica, concreta, vivente; che non discorda per ciò dalle cose ma vi corrisponde e le significa in se stesso. Se fosse un fenomeno individuale, soggettivo, particolare, non avrebbe efficacia veruna, perchè l’efficacia della coscienza non può venirle che dal corrispondersi che fa colle cose. Il sentimento che si ribella alle cose, che si crea un mondo fantastico a parte, non potrà mai darci nulla di progressivo e di fecondo. L’uomo dee sentire le cose come sono, e non comporsele a ritroso del vero. Solo allora la coscienza ci crea qualcosa di fecondo e di nuovo, quando il suo contenuto è universale, cioè quando non riflette un gruppo di sensazioni ma un gruppo di idee; non ciò che appartiene a noi soli ma ciò che appartiene anche agli altri. I pericoli dell’individualismo moderno son qui: ch’ei si creda una coscienza che fa parte da sè, e non piuttosto una parte della coscienza storica; ch’ei si tenga corona e cima degli esseri, mentre è l’epifania fug-