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Pagina:Cronica de matematici.djvu/136

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della Terra di Castel Durante, & indi crescendo i suoi meriti, ottenne il Vescovado di Fossombruno. Fù d’ingegno acutissimo, e scrisse molte opere, fra le quali si annoverano le seguenti. Un giudizio dell’anno mille quattrocento ottanta, nel quale riprese molti Astrologi, e Matematici nobilissimi più antichi di lui, cioè il Bianchino, Prosdocimo, Beldomando, Alpenagio, Giovanni Anglico, Henrico di Meclinia, & altri. Hebbe gara con Giovanni Barbo Nipote di Papa Paolo Secondo, e scrisseli contro una risentita Apologia. Publicò un’operetta del numero degl’atomi contro l’ingordigia degl’Usurari. S’affatticò molto nella correttione del Calendario per la retta celebratione della Pasqua, e ne scrisse quel grandissimo volume detto del suo nome la Paulina. Fù molto adoperato per la detta cagione da Leon Decimo nel Concilio Lateranense. Scrisse anco molte epistole appartenenti al detto negotio, & alcune apologetiche ad un Pietro di Ricco Lovaniense. Non mancò per tanto chi redarguisse dopo in molte cose la detta Paulina, fra quali è Giovanni Lucido emendatore de tempi. Scrisse Pavolo molti pronostichi, ne quali rare volte si discostò dal vero.


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