Pagina:Cronica de matematici.djvu/27

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ne, & amico della dottrina d’Enopide, distinse il problema dal Teorema, considerò la natura del Triangolo acidoide, scrisse un gran trattato delle figure isoperimetre, come s’ha da Proclo, da Teone, e da Simplicio.

[96][395]FILOLAO da Cotrone Filosofo Pitagorico, gran Fisico insieme, e Matematico, scrisse molte opere, delle quali Platone fece gran capitale; fra l’altre è quella delle Baccanti raccontata da Proclo, nella quale, per quanto appare, adattava le Matematiche all’uso de misterii delle cose divine. Fù Astrologo ancora, & osservò la quantità dell’anno vertente, e fù inventore d’uno degl’anni grandi. Hebbe alcune strane opinioni intorno alla natura del Sole. Voleva, che la terra fosse una delle stelle, e si movesse in giro. Attese alle cose Musiche, Gnomoniche, e Mecaniche. Fù ucciso nei sollevamenti, che si fecero contro i sodalitii Pitagorici.

[96][394]ARCHITA di Patria Tarentino, gran Pitagorico, & eccellente non meno nelle attioni, che nelle speculationi, fù amicissimo di Platone. Scrisse molto, diede opera alle cose delle Machine, e fece la colomba di legno, che volava. Scrisse di Musica, alla qual facoltà attese con profitto mirabile. Trovò un’Instromento detto Me-

sola-