Pagina:Cronica de matematici.djvu/29

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ma d’Horologgio solare, che si disse Ragno. Diede opera con grandissimo studio alle contemplationi celesti, osservò il corso de Pianeti, di che haveva appreso i principii nell’Egitto, & insegnò le cose osservate à Greci. Scrisse L’Enotro, ò specchio, da cui prese Arato i suoi fenomeni; osservò la grandezza dell’anno, e ritrovò un’anno grande di nove anni vertenti, che si disse Enneateride. Nel fatto delle Teoriche fuggì gl’eccentrici, e gli epicicli, sforzandosi di salvar l’apparenze per via di concentrici con orbi moltiplicati. Disse che il Diametro del Sole è nonuplo à quello della Luna; fù galant’huomo, percioche non diede fede alcuna alle predittioni de Caldei. Morì di cinquanta tre anni, essendogli stata predetta la morte da Api bue d’Egitto, che gli leccò il Mantello.

[100][379]FILOSOFO così chiamato visse nei tempi di Filippo Macedone, huomo d’infinita dottrina, e grande nelle Matematiche, e nell’Astrologia. Scrisse delle distanze del Sole, e della Luna, due libri degli Dei, uno del tempo, uno dell’ira, uno della remuneratione, uno degl’amici, e dell’amicitia, uno de Locri Opuntii, uno del piacere, uno dell’amore, uno dello scrivere, uno di Platone. Scrisse delle grandezze del Sole, della Luna, e della terra,


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