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tello, facendoci qualche disegno con li residui delle creme colorite, e poi, o farai delle piccolissime mezze mirenghe o le acquisterai, e con queste farai un contorno al gattò; sulla parte superiore poi ci porrai un grazioso siruppato, o una pera simile, e lavorerai il resto a tuo piacere, e vedrai, che nell’assieme farà una graziosa figura.
Lo potrai ancora riempire diversamente, che sarà pur ottimo, cioè, nella casseruola medesima, situando le fettoline di pane di spagna, non occuperai tutto il piano della casseruola, ma pel suo dintorno lasciandoci un vuoto nel mezzo, come se fusse un tubo, e cosi proseguire sino alla sommità, ed in quel vuoto versarci la composizione d’ovi faldacchiere, o semplice, o mescolata con piccolissimi pezzettini di pane di spagna, onde riesca più consistente perchè l’ovi faldacchiere saranno sempre più umide, pel dippiù proseguirai come disopra.
Gattò alla Cinese.
Farai, non meno di sette tondi di pasta frolla questi debbono essere formati con la loro gradazione, cioè, il primo lo farai in una tortiera, cbe occupi il giro poco meno di quel piatto in cui vorrai servire questo gattò, e tutti gli altri dovranno impiccolirsi a poco a poco finchè l’ultimo sia una barchiglia di così detto bocconotto, ovvero pasticcetto.
Tutti questi tondi di pasta frolla li farai cuocere al forno, dandoci un punto di più dell’ordinaria cottura, onde la pasta s’imbiscotti, e questo punto gli si dà, dopo cotta si farà alquanto raffreddare, e poscia si ritorna con l’azione del fuoco, e così si ottiene quel punto di cot-