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storcigliate) però dandoci un altro punto di cottura a piccolo foco, senza mai rimenarlo sul foco medesimo, altrimenti diverrà il zucchero nel suo stato primiero.
Volendo dunque eseguire il zucchero torto, per farne libbre tre di diversi colori ci bisogna un rotolo e mezzo di zucchero, che farai in giulebbe come sopra; e quando l’avrai tirato all’ultimo descritto punto di cottura, potrai lavorare il zucchero filato nel modo seguente. Farai sulla tavola di marmo un unto o di oglio di mandorle dolci, o di nocelle (purchè queste non abbiano cattivo odore, come spesse volte avviene) e su di esso verserai il detto zucchero, quindi raffreddato che si sarà, ma non molto, da potersi per un dilettante maneggiare fra le mani onde non si scotti, ci porrai quel senso che ti piacerà, ed il colore, e lo mescolerai, tal quale, come se più volte avrai veduto lavorare li così detti franfellicchi, maneggiando dunque questa pasta con il senso, ed il colore e quando sarà giunto precisamente al colore argentino l’è giusto il punto da poterne lavorare le fittuccine, avvolgendo la pasta anzidetta in uno dei fusi di busso che farai tenere ad un altra persona altrimenti facendolo da te solo ti mancherà il tempo, ed il zucchero s’indurirà, e nulla potrai fame dippiù; le fittuccine le farai di quella lunghezza che ti piace, oppure potrai formarne delle nocchette, delle lettere, ec.
avvertimento.
Se per caso qualche volta avrai mancato ai gradi di cottura, che vorrai fare, perchè ti sarai alienato, dirigendo il pensiero altrove, o discorrendo con qualche Signorina, che il cor più