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Pagina:Cucina teorico-pratica.djvu/207

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Siroppo di pomi, ovvero mele.


Prendi once sei di mele, e sieno le dette alappie ed anco le così dette genovesi che sieno ben pronte, le scorzerai, le taglierai in piccole fettoline, le porrai in una casseruola con un quartino d acqua, e le farai bollire; e quando saranno ridotte in marmellata le passerai per setaccio estraendone tutto il succo in mezza caraffa, lo riporrai in un vase di terra, facendolo riposare, e chiarire. Prendi due libbre di zucchero, che sciropperai, con un quartino di caraffa d’acqua portandolo alla prima cottura del zucchero, e giunto a questo punto ci mescolerai il succo de’ pomi, e lo tirerai a quella medesima consistenza, come quello delle ciriegie, e lo conserverai.


Siroppo di Capelvenere.


Prendi once due di foglie di capelvenere, le porrai in una caraffa d’acqua bollente, restandole in fusione per dodeci ore, trattenendo il vase sopra la cenere calda, e dipoi le passerai per coppo. Prendi due libbre di zucchero, e lo sciropperai con un quartino d’acqua, schiumandolo bene e quando sarà giunto alla prima cottura, ci unirai l’acqua di capelvenere senza farlo bollire, e quando si sarà bene mescolato, porrai lo sciroppo in un vase di terra, ben coperto, e lo terrai per tre giorni sopra la cenere calda a calore quasi uguale, e non forte, ed in questo modo questa specie di sciroppo sarà fatto, allorchè così sarà tirato in consistenza.