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Pagina:Cucina teorico-pratica.djvu/266

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sola pratica, non gli riuscirebbe forse difficile, badare all’occorrente per un pranzo, o cena; ma siccome il mio scopo è stato, ed è di presentare un divertimento a miei amici, amatori della Gastronomia non si dispiaceranno, che io gli dia, de’ suggerimenti onde essergli utili nelle occorrenze, specialmente per quelli ancora inalfabeti nella scienza della ripetuta Gastronomia.

L’è dunque mio caro lettore un dovere avvertirti, che dar volendo un Pranzo o Cena hai bisogno del pane, del vino di pasto, e de’ vini esteri, onde renderlo non solo più brillante, ma perchè nell'epoca in cui ci troviamo, lo rende più elegante, del buon’oglio ec. de’ piattini come qui appresso ti segnerò.

Siccome in tutte le cose per renderle più gaje, unir si ci deve una qualche guarnizione, similmente succede per li pranzi, e cene; che faranno maggior figura, quando guarniti vengono da una infinità di diversi piattini, e pria di tutto vi necessitano delle fellate di salami, tutti diversi, e qui praticherai molt’attenzione nel tagliarli. Netterai pria benissimo il salame della sua corteccia e forse toglierne dovrai i suoi laterali, se avessero cattivo odore; dipoi ne farai sottilissime fette tutte uguali, che accomoderai ne’ piattini proprj, con de’ piccoli salvietti nel fondo del piattino.

Similmente farai pel presciutto, ma che ci sia ancora del grascio, e questo per proprietà esser dovrebbe di un terzo in proporzione del magro, e con ciò dir voglio, che se il grasso fusse dippiù ne lo toglierai, perchè diversamente farebbe una non buona veduta.

Se n'è la stagione, farai de’ piattini di fichi accomodando delle foglie d’uva nel piattino, ma