Pagina:Cucina teorico-pratica.djvu/277

Da Wikisource.

269

Volendo dunque dare un Pranzo a questo modo, l’etichetta esige il seguente apparecchio.

Situata la tavola, o con perterre, o con vasi di fiori, adatterai li coperti, le bottiglie del vino di pasto, e quelle d’acqua, con li corrispondenti bicchieri, e tutti quelli altri analoghi pei vini forestieri, e situare ancora tutti li piattini, meno quelli di frutti, ed a toglierti qualunque imbarazzo, o equivoco, mi permetterai mio caro lettore, che ti descriva dettagliatamente le portate, ovvero li servizj che ora così diconsi, onde poterti divertire nel dare un pranzo a questo modo.

Nel primo servizio, i piattini dovrebbero essere di fellate diverse, di butiro lavorato differentemente, ed altri con crostini bruscati, altri di varie composte in aceto, di fichi, se ne è la stagione, e di alici salse. I piatti di cucina poi due diverse zuppe, cioè, una in brodo, e l’altra incaciata, un frecandò di vitella, un ordura, o di pasta brioches farsita di presciutto, e mozzarella o al forno, o alla padella in tante pagnottine, o del peripatè di sfoglio, farsiti, o d’interiori di polio, o di frutti di mare. Un grosso pesce lessato con qualche salsa, o un pezzo di grosso pesce. Un entrata d’erbe con qualche salsa. Dopo le zuppe, ed il primo piatto si serviranno li vini forastieri, ed il poncio granito, che non si cesserà mai finchè termini il pranzo.

Nel secondo servizio poi i domestici saranno attenti di togliere quanto ci è in tavola, e con le scopette a forma di falce, atte per le tavole, tenendo un tondo al disotto debbono nettare tutto l’orlo della tavola, togliendone tutte le brecciole, che sicuramente vi staranno, e quindi quasi come un baleno debbono rimetterla per la seconda portata,