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Pagina:Cucina teorico-pratica.djvu/87

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Delle seppie.


Le seppie anche potrai servirle così, meno però l’imbottitura, perchè nel toglierli l’osso, che hanno sul dorso, si aprono; sicchè le farai soffriggere con erbette a tuo piacere, e con butiro, o con strutto, o con oglio, bagnandole con acqua bollente; e giunte alla mettà di cottura, ci porrai de’ capperini, delle olive, de pignoli, de’ passerini, del sale, e del pepe: farai tutto cuocere, ed incorporate, e così le servirai.

Del pesce palumbo, ma verace.


Questo pesce l’è ottimo, ma facilmente potrai ingannarti di non saperlo conoscere, confondendosi con quello detto pesce cane. Il pesce palumbo è simile di fattezze con quello detto cane, si diversifica però nella cute, perchè il verace l’è bianco, e quello l’è un pò pomato, è questo secondo ha la sua cute come una raspa.

Prenderai, adunque il pesce palumbo, ma un grosso pezzo di esso, lo decorticherai, potendolo apparecchiare in tutte le descritte maniere, che sarà molto buono.

§. II.


De' Pesci di acqua dolce.


Tinghe mollicate.


Questo pesce è molto saporoso, purchè sia fresco. Prendi rotoli tre di tinghe, le pulirai, e le dividerai per lungo, togliendone le teste, e diligentemente le spine; le porrai in una tortiera, e