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XVI

Terzo ragionamento di Archita

[Nuova sollevazione contro i pitagorici — Significato della morte di Pitagora — Morte di Filolao — Venuta di Lisida in Grecia — Epaminonda — Scuola di Lisida — Suo sdegno contro Ipparco e altri rivelatori dei segreti dei pitagorici — Ritorno in Italia dei pitagorici esuli — Federazione italica — Eraclea sede dei concili generali — Nuove discordie tra le cittá italiche — Perfidi consigli di Lisandro agli spartani — Profferte di questi a Dionisio di Sicilia — Come gli spartani procurano di sostituir dovunque le oligarchie ai governi popolari, cosí gli ateniesi si proclamano sostenitori di questi — Tutto ciò fonte di lunghe e tristi guerre tra le cittá italiche — Dionisio di Sicilia ingannatore degli spartani, degli ateniesi e degli italiani — Suo odio contro i pitagorici — Ragioni — Sepolcri di dieci pitagoristi e di Timica, da lui fatti uccidere — Discordie intestine di Reggio — Equo contegno, in esse, di Anassilao — Sua lettera autoapologetica a Ierone — Altra sollevazione delle cittá italiche contro i pitagorici — Anasdilao li accoglie e li protegge — Varie risposte da lui date a chi lo esortava a discacciarli.]

— Io vi parlerò di avvenimenti nostri; vi narrerò cose che io stesso lio vedute, e delle quali sono stato io stesso non ultima parte. Io era giovine quando una nuova sollevazione si suscitò contro i pittagorici, quella sollevazione della quale tanto si è parlato in Grecia, correndovi fama che Pittagora vi fosse rimasto morto. È vero: Pittagora è morto, perché si è sciolta e dispersa quella societá che conservava la sua dottrina.

In questa sollevazione è stato ucciso, per furor del popolo di Eraclea, l’ottimo Filolao, di cui quando avverrá che la filosofia e la virtú possali mai sperare di aver l’eguale?