Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/202

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Questi ed altri simili carmi cantavano i due cori, mentre tutto il popolo se ne ritornava festante alli propri lari. Ma fredda nerissima malinconia stringeva il cuore del tuo Cleobolo, che ritornavasene anch’esso in compagnia de’ suoi amici, ma simile ad uomo che ascolta e nulla intende, e solo non partecipa della letizia comune. Nel primo istante dello spettacolo, la mia mente commossa ti vedeva al mio fianco, ragionava con te; a te indicava io tutte le parti dell’immenso spettacolo. Oh! quante (volte, vedendo tutte le bellezze del Sannio riunite in quel luogo, ho detto: — Mnesilla è la piú bella di tutte: no, nessun’altra è bella quanto Mnesilla!... — Ed allorché si proclamavano i nomi de’ valorosi, io mi sentiva maggior di me stesso, e diceva: — Non farei anche io forse altrettanto per lei?... — Alle parole del padre dello sventurato amante di Calavia io non piansi : egli era morto amato, degno di esser amato: io invidiai la sua sorte... Soavi illusioni! oh! quanto presto... presto, e quanto amaramente siete svanite !