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LXXIV

Di Cleobolo a Platone
Sugli antichi abitatori dell’Italia

[I sanniti non credono le loro cittá d’origine greca — Come Ocello intendesse 1 eternitá del mondo — Esso è molto piú antico di quei che narrano gli storici greci — L’ Etna, il Vesuvio e loro remotissime eruzioni — I fossili dei monti salernitani — Antichitá deli’ Italia — Meno antica la Grecia — Tucidide e suo scetticismo sulle colonie greche anteriori alla guerra di Troia — Tardi i greci son venuti in Italia — Nè primi padri dei greci e degl’italiani sono stati i Galli — Antichissimi, al contrario, i sicani, da cui derivarono i sabini, da cui a lor volta i sanniti — Non perché nomi di popoli italici sian comuni a popoli greci, quelli derivaron da questi — Dispute tra i vari popoli sull’antichitá rispettiva — Accordo perfetto fra le tradizioni italiche e greche e la natura — Dovunque si scorgon le orme d’un popolo del settentrione venuto ad abitare Italia e Grecia — Perchè i lucani sian detti «bilingui» — Origine delle lingue — I dialetti greci e italici — In tempi antichi si parlò in Italia una sola lingua — Ciò che ne restasse ai tempi di Platone — Anche in Grecia esistè un’unica lingua antichissima, cominciata a guastarsi poco prima della guerra di Troia — Il diluvio di Deucalione e suoi effetti in Grecia e in Italia — Un grande impero, che si estendeva dallo Scamandro alle Alpi, fu sfasciato nell’etá precedente alla guerra di Troia, alla quale sottentrò un periodo barbarico — Carattere barbarico degli eroi omerici — Provvidenzialitá delle guerre — L’antica Grecia fu l’Italia — Piú remota della greca è, a ogni modo, la civiltá italica — Riepilogo.]

Ho voluto fare ai nipoti di Ocello un complimento sulla origine della loro famiglia. Tu avrai udito dir mille volte, al pari di me, che la famiglia di questo uomo illustre discendeva da alcuni buoni troiani, i quali, sbanditi dallo spergiuro Laome-