Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/31

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soli, in faccia allo stesso ente di cui il mondo ci predicava resistenza e la gloria. La nostra sola mente non basterebbe a produrre tutto ciò che vediamo, crediamo e pensiamo. «Vi dirò anche di piú. Quelle cose noi chiamiamo * ordinate ’, le quali o coesistono o si succedono con una legge comune che noi abbiamo antecedentemente compresa. Senza aver prima compresa la legge, non possiamo conoscer l’ordine. Presenta ad un uomo del volgo quattro numeri di una progressione aritmetica, e ti dirá subito che sono ordinati: presentagli tre numeri disposti in proporzione armonica, e ti dirá che son messi alla rinfusa, senza ordine, a caso. Perché mai l’uomo del volgo vede l’ordine nella prima e non lo vede nella seconda? Perché scopre al primo colpo d’occhio la legge della progressione aritmetica, e non vede quella della proporzione armonica. ’Ordine’, ’armonia 1 , ’bellezza’ sono tre parole le quali esprimono tre nostri modi di vedere e di sentire; e tutti e tre suppongono la cognizione della legge. Or che è mai questa legge? Non altro che un’idea generale comune a molte altre idee individuali, che tutte son contenute nella medesima, siccome, nel modello che l’architetto forma di un tempio, tu ritrovi, nel suo sito, nella propria dimensione, ciascuna porta, ciascun portico, ciascuna colonna. Questo modello è la legge. Solo chi la conosce può giudicare della bellezza e dell’ordine clell’edifizio intero: chi la ignora non può far altro che balbutire sulla bellezza di qualche parte. Potrá giudicar rettamente della bellezza di una colonna: perché, separandola col suo intelletto dal rimanente dell’edifízio, ne misurerá la base, l’altezza, il diametro; e indagando i rapporti che l’architetto ha messi tra le sue parti, perverrá alla cognizione della legge per mezzo delle osservazioni di ciò che vede giá fatto. Ma, se l’architetto volesse procedere allo stesso modo, l’edilízio non esisterebbe mai. Niun architetto costruirá un edilízio incominciando dalle dimensioni di una colonna. Egli, al contrario, concepirá colla sua mente l’idea dell’edilízio intero; dirá a se stesso qual sito, qual uso, qual numero di parti debba avere; conoscerá la diversa natura di ciascuna parte, le cagioni e gli effetti, e tutte