Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/187

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dell’economia politica: essa non esiste ancora né esisterá senza statistica. Ma la geografia fisica e la geologia di quanti fatti non si potranno esse arricchire, se si osserverá costantemente per molti anni sopra i vari punti della superficie della terra? Quali progressi non può sperarne la meteorologia; scienza, la quale, come da molti è stato ben avvertito, non può trarre i suoi dati se non da osservazioni fatte in grande e sopra vasti spazi di terreno? Allora si potrá calcolare quanto influiscano sulle vicende dell’atmosfera l’azione de’ corpi celesti, prima cagione delle medesime, e le elevazioni de’ siti e le varie direzioni de’ monti e la diversa vegetazione e tante altre cagioni, le quali, perché ancora mal note, non possono finora ben difiínirsi, ma che intanto, non cessando di agire e turbando l’effetto delle cagioni principali, fanno si che si corra ai due estremi o di dar troppo o di non dar nulla di fede ad una scienza che è molto importante pel benessere dell’umanitá, e che in conseguenza non deve rimaner nell’incertezza. Senza meteorologia, noi descriviamo il clima d’un paese colla stessa inesattezza colla quale, senza storia naturale e senza chimica, descriviamo il suolo. Qual altro vantaggio possono ricevere dalla statistica tutte le scienze che riguardano la salute degli uomini e degli animali? La vita è uno stato forzoso, e tre quarti della medesima dipendono dagli esseri che mi circondano: essi modificano le azioni della natura nell’uomo sano, modificano l’azione delle medicine nell’infermo; le malattie prendono il carattere del clima, e secondo il clima cangiano gli effetti delle medicine. Abbiamo noi raccolto tutte queste osservazioni, le abbiam paragonate tra loro; ovvero, senza averle né raccolte né esaminate, osiam dire che non offrirebbero alcun risultato utile ai progressi della scienza salutare ? Poche interrogazioni aggiunte alle ordinarie tavole di popolazione ne accrescerebbero di molto l’utilitá. Io non fo che indicare alcuni oggetti : chi potrebbe annoverarli tutti? Ma da quel poco che ho detto si vedrá, spero, al tempo stesso l’ampiezza e de’ doveri de’ soci dell’Istituto e de’ benefici che colla sua fondazione il governo ha fatti ai suoi popoli.