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ed i beni che possono produrre. Mi pare che i principali siano i seguenti : 1. Pesca. —Questa, in un regno quasi interamente frastagliato dal mare, non sará mai grandissimo oggetto, specialmente ne’ fiumi. Non vi è che qualche lago il quale possa meritare una particolare attenzione. 2. Navigazione. — Quest’oggetto anche è picciolo, almeno l>er ora. Non è giá che molti de’ nostri fiumi non potrebbero anche oggi, e con non grandissima spesa, esser navigabili come 10 erano nel tempo antico. Ma io credo che non saranno mai navigati, se non ritornano le stesse circostanze di popolazione e di commercio. Il Lagno, per esempio, può esser navigabile anche oggi, come lo era ai tempi de’ romani; ma sará navigato? No. Allora lo era, perché la regione nolana, donde incomincia, era popolata e ricca: aveva molto a dare e molto a ricevere. Capua, vicino la quale il Clanio passava, era la prima cittá d’Italia, una delle prime del mondo allora noto. Nelle leggi romane si eguaglia pel commercio ad Alessandria di Egitto. Il commercio marittimo si faceva per mezzo di Capua nel littorale che è da Pozzuoli a Literno. Era chiaro che allora la navigazione del Clanio e del Volturno doveva essere importante. Il corso di questi fiumi seguiva quasi parallelo il cammino del commercio per terra. Allora, a condizioni eguali, il trasporto per acqua è di grandissimo risparmio. Oggi, divenuta centro di ogni consumo e di ogni commercio Napoli, il calcolo piú non regge. Dall’Acerra a Napoli sono sette miglia, venendoci per terra; otto, dieci, dodici, partendo dai punti piú lontani del suo territorio. Volendo venirvi pel Lagno, sono ventisei circa dall’Acerra fino al mare, e poi dal mare fino a Napoli quasi altrettante. Ecco un primo grandissimo disquilibrio. Aggiungendo la difficoltá del trasporto, la necessitá di magazzini alla foce del Lagno o del Volturno, e soprattutto P impossibilitá di riportar nulla al ritorno, è evidente che questa navigazione, lungi dal portar risparmio, produrrebbe una spesa enorme. Quando si esaminano sotto questo aspetto, svaniscono tutti quei progetti brillanti che giorno giorno si fanno per mal V. Cuoco, Scritti vari - ti.
