Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/222

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fosse stata imitata in occasione de’ bruchi, questo flagello non si sarebbe tanto esteso nelle nostre provincie. Quando l’interesse pubblico può esser affidato all’interesse privato, non può aver miglior custode. Né quello che io propongo sarebbe interamente alieno da’ nostri costumi. La regia Camera, negli ultimi tempi, aveva adottato il mio principio e dava luogo all’azione che io propongo.

VI

ALCUNI DETTAGLI SULLE PROVINCIE

Io scorro rapidamente gli oggetti principali che in ciascuna provincia meritano l’attenzione della Direzione. Non parlo se non di quelli che sono a mia notizia.

I. Provincia di Napoli. — Si è giá parlato della regione di Pozzuoli e di Baia. Nelle montagne di Somma e del Vesuvio sono da rimettersi molte piantagioni distrutte, la distruzione delle quali ha rese piú frequenti e piú disastrose le inondazioni. II. Provincia di Terra di Lavoro. — Ho parlato de’ Lagni, oggetto importantissimo.

Bonifica di Fondi. — Questa bonifica fu incominciata fin dai tempi del viceré duca di Medinaceli. Le acque stagnanti erano allora arrivate fino al segno che le stesse case di Fondi ne erano inondate. Tutta la regione fu sul punto di essere abbandonata. Quelle terre appartenevano alla moglie del viceré. Ciò richiamò la di lui attenzione, e si fece un regolamento e si stabilirono de’ fondi per bonificare, e, finché visse il viceré, la bonifica andò innanzi. Ma le operazioni della bonifica erano dirette dal potere feudale piú che dal potere governativo. Il figlio della duchessa di Medinaceli fu un imbecille. Alla sua morte l’immensa ereditá materna fu dilapidata; la regione di Fondi fu divisa tra vari possessori ; le opere della bonifica furono trascurate. Sono state ripigliate negli ultimi tempi, ma con pochissimo o nessuno effetto. I fondi destinati sono molti, ma