Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/266

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fortuna o pèrdono nella miseria ogni energia, si avviliscono e venerano come maestri quelli ai quali ubbidiscon come signori; o, se pur resistono alla fortuna, questa resistenza prende il carattere di dispetto, oppongono all’avvilimento presente la memoria della grandezza antica e, per vendicarsi della sorte, calpestano la veritá». XXVIII. — Mondragone, caccia reale (n. 67, 17 gennaio 1807). «Nel Platone in Italia Fetimologie dei nomi delle antichissime tribú italiane non hanno altra origine che italiana. Non è credibile che le prime tribú selvagge corrano le mille miglia ed apprendano un’altra lingua per darsi un nome. Le tribú erranti dell’America, dell’Affrica, dell’Asia non sogliono farlo. Esse si impongono dei nomi tratti o dalle qualitá del suolo che abitano o dalle proprie qualitá morali; e questi secondi sogliono, per lo piú, esser doppi e tripli, perchè, mentre una tribú dá a se stessa un nomedi gloria, la tribú vicina le ne impone un altro di disprezzo». Lo stesso dovè accadere pei nomi degli antichissimi popoli italici. Del resto, «piú che delle origini e delle etimologie, desidererei che ci occupassimo dell’economia degli antichi popoli. Importa poco sapere l’origine degli ausoni e degli aurunci, ma utilissimo ci sarebbe sapere qual uso face vano del suolo che abitavano».

XXIX. — Pulcinella maschera napoletana (n. 75, 4 febbraio 1807). L’origine delle maschere è da rinvenire, vichianamente, in «un certo senso comune» degli uomini primitivi di t travisarsi e in qualunque modo nascondere ed alterare la propria figura»: senso comune, «che non fa molto onore alla specie, come le usanze dei barbari non fanno onore ai popoli colti». — Vedere anche, piú giú, il n. XL. XXX. — Osservazioni sulla legge del 13 febbraio [che sopprime parecchi monasteri del Regno di Napoli] (n. 82, 21 febbraio 1807). XXXI. — La guerra dei tre mesi, di Saverio Scrofani (n. 85, 28 febbraio 1807).

XXXII.— Cavalleria errante . Rinaldisti (’) (nn. 90 e 92, 11 e 16 marzo 1807). (1) Italianizzatnenlo dell’espressione napoletana «patiti di Rinaldo». Eran coloro che, fino a qualche decennio fa. si radunavan sul Molo di Napoli a<l ascoltare i «Rinaldi», cioè i cantastorie che leggevano e commentavan le geste di Rinaldo paladino. Pel raccostamento vichiano di essi coi rapsodi greci, vedere Scienza nuova seconda, ediz. Nicolini, pp. 762 e 763.