Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/117

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superficie c di 45 centimetri, e che ha l’altezza eguale a 5 /a della Háse?». Ecco un problema che suppone un’equazione di secondo grado; ed il fanciullo l’ha sciolto in brevissimo tempo. Gli esempi di questa natura sono infiniti. Aggiungete che, nel tempo istesso, questi fanciulli sanno un poco di storia naturale, di geografia, ecc. ecc.; e tutto ciò, non a spese della salute o del giudizio, come suol avvenire in qualche raro bamboccio, meccanico ripetitor di nomi, che noi sogliain ammirare come prodigioso, mentre dovremmo compassionar come infelice pompa della vanitá puerile del maestro e della vanitá crudele de’ genitori.

Insomma il metodo di Pestalozzi promette troppo grandi utilitá per non esser imitato, almeno sperimentato. 11 rispettabile inventore l’ha destinato per l’istruzione della classe infima e media della societá; e noi osiam dire che forse la prima ne avrebbe un bisogno maggiore, se è vero che l’aver una cattiva educazione è male peggiore che il non averne affatto. Sarebbe desiderabile che l’invenzione di uno che si può chiamar italiano si sperimentasse, si rendesse comune anche nell’ Italia, gloriosa ed infelice madre delle piú sublimi invenzioni, delle quali poi gli altri popoli han tratto profitto. — Se noi non proteggiamo l’istituzione di Pestalozzi — disse la Dieta elvetica, — ci si potrá fare un rimprovero simile a quello che giá fu fatto ai nostri maggiori, cioè di aver venduto a peso di oro il brillante del duca di Borgogna. — E, a coloro che non curano imitarlo, qual rimprovero si potrá fare? 4 2 luglio 1804.