Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/27

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cose, la legge è sancita anche per i potenti; anche i popoli hanno la loro morale: chi la trascura, chi la calpesta, o presto o tardi ruina. I francesi promettevano agl’italiani grandi ed utili cangiamenti ; non quelli che la stoltezza de’ tempi faceva millantare in un’epoca che si chiamava di riforma ed era di distruzione, ma quelli che ogni uomo savio sperava da quel disordine dover sorgere un giorno. Imperocché gli utili cangiamenti sogliono incominciare per lo piú da vivissime commozioni ; ed errano egualmente coloro che, amando troppo queste, voglion perpetuarle, e coloro che, temendole soverchio, disperano di un fine migliore. Il destino dell’Italia era quello che, dopo tre secoli di languore e d’inerzia, dovesse finalmente risorgere a nuova vita. Inglesi, qual male vi avean fatto i discendenti di Galileo, di Raffaello, di Virgilio, di Cicerone? Ed il vostro Wickam ha ricoperte le loro terre di tanti orrori! Ed invece di concorrere al loro risorgimento, non avete neanche voluto riconoscere la repubblica italiana!

Questo sia detto ai bravi che forse a quest’ora saranno di guarnigione sul lido opposto a Douvres.

IV

Noi ritorniamo sempre al paragone delle tre epoche principali della storia moderna: Carlo quinto, la pace di Westfalia, il trattato di Amiens. Ciascuna di queste epoche è stata preceduta, accompagnata, seguita da cangiamenti gravissimi nella milizia, negli ordini di amministrazione interna, ne’ rapporti economici, commerciali, politici de’ popoli; e da questi cangiamenti, piú che dalla instabile volontá degli uomini, debbonsi ripetere i vari avvenimenti onde è piena la nostra storia.

L’antica milizia romana, vincitrice di tutta la terra, era caduta. Quella, che i barbari del Settentrione introdussero, non era migliore per le armi, ed era molto inferiore per la disciplina. Tutta la forza consisteva in una pesante cavalleria, e questa era tutta de’ grandi feudatari, i quali, tra i primi loro privilegi, contavano quello di poter disubbidire al proprio