Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/319

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l’applicazione; quando siete alle conseguenze, non vi ricordate piú i principi che vi bisognerebbero per comprenderle. In tal modo lo studio de’ principi riesce al gran numero de’ lettori noioso, lo studio delle conseguenze oscuro.

I lettori ordinari attribuiscono l’oscuritá di Vico ad una lingua che adopra e che realmente è tutta sua. Vico, difatti, diligentissimo osservatore dell’etimologie, molte volte per soverchia filosofia torce un poco le parole dall’uso che hanno comunemente; molte volte a ciò lo costringe la novitá delle sue idee. Ma non è questa, a creder mio, la principal cagione della sua oscuritá. Difatti nelle sue opere latine questi cosí detti difetti di lingua non vi sono, e la difficoltá è la stessa. Date alle idee di Vico un altro ordine; dividete i suoi principi fondamentali per tutto il corso dell’opera; metteteli ove ne è il bisogno; dilatate le idee principali che egli vi presenta nude e semplici al modo de’ matematici con altre idee accessorie, le quali o rendan piú chiare le principali, o, mostrandone l’applicazione alle cose della vita, le rendano piú interessanti, o finalmente dien campo al lettore di riposarsi dalla continua attenzione che le idee principali esiggono; e voi farete delle opere di Vico non solo un libro facile ma anche un libro dilettevole. Gran parte dell’oscuritá di Vico nella Scienza nuova, la quale è nel tempo istesso e la principale delle sue opere e la piú oscura, dipende dalle circostanze che ne accompagnarono la pubblicazione. Voi troverete nell’edizione che della Scienza nuova si è fatta in Milano una storia della vita di Vico scritta da lui medesimo. Essa fu pubblicata la prima volta tra gli Opuscoli del padre Calogerá. La testimonianza di costui, la somiglianza di alcune idee e la somiglianza dello stile mi fan credere che realmente sia di Vico. Io, che ho avuta occasione di vedere i di lui manoscritti, non vi ho trovato nulla che avesse relazione a questa sua Vita stampata; ed ho di piú ragion di credere che essa non sia stampata intera. Vi dirò dunque ciò che avvenne nella pubblicazione della Scienza nuova. Vico chiese per la stampa l’approvazione della curia