Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/33

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troverebbe una popolazione quasi decupla di quella che vi era nella prima: il numero de’ nobili, al contrario, si troverebbe diminuito. La proprietá territoriale dello Stato si troverebbe divisa, nella prima epoca, tra pochissimi; nella seconda, divisa e suddivisa tra un numero infinito di possessori. Oltre la proprietá territoriale, nella prima epoca, nessun’altra specie di ricchezza, perché nessun’altra arte si conosceva fuorché la guerra distruttrice, una pastorizia vagabonda ed una selvaggia agricoltura. Nella seconda, voi ritrovate accumulata nelle mani del terzo stato una somma di ricchezza e d’industria molto maggiore di quella che era rimasta al primo ed al secondo stato. L’aristocrazia è divenuta piú pesante a misura che maggiore c stata la differenza tra il numero dei nobili e quello dei non nobili ; ed a misura che è divenuta piú intollerabile, son cresciute le forze ili coloro che dovean tollerarla. In tale conflitto non vi era via di mezzo: o arrestare i progressi della civiltá e dell’industria e mantener la nazione in quello stato in cui era la Polonia, o eguagliare le condizioni di tutt’i cittadini. Che vale dolersi della rivoluzione di Francia, quasi unica cagione della soppressione della nobiltá? Prima che la rivoluzione scoppiasse sulla Senna, fermentava giá nelle menti di tutt’ i popoli dell’ Europa. L’antica considerazione politica, che la nobiltá godeva, andavasi a poco a poco scemando da per tutto. Lo stesso governo di Polonia avea compreso non potere mai acquistar tranquillitá interna ne sicurezza esterna, senza introdurre nuovi ordini e piú liberali, e solo ha avuto motivo di pentirsi per non averlo tentato prima. Ciò, che al governo di Polonia non fu concesso di fare, oggi intraprende Alessandro, del di cui umanissimo regno la principal cura è quella di eguagliare le condizioni de’ sudditi suoi. Ed il savio Leopoldo e lo stesso Giuseppe secondo non abolirono tutti gli antichi privilegi delle terre feudali, riducendole alla condizione di tutti gli altri domini?

Le idee, i costumi, gli ordini pubblici di tutta l’Europa tendono al ristabilimento di una nobiltá piú antica, meno distruttiva e piú illustre: a quella nobiltá della quale si gloriavano i