Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/85

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crescendo sempre ne! corso, eran divenute nazioni. Oggi si perdona a Rudbekio l’elogio che fa della fertilitá del suolo e della temperatura del clima di una regione la quale è, come diceva Tacito, «orribile a chiunque non è patria»; ma non è improbabile che le regioni e le lingue meridionali sieno almeno in parte popolate e prodotte dai popoli del settentrione.

Volney desidererebbe che questo studio non si abbbandonasse e che, per ispingerlo all’ultima perfezione, si formasse un’accademia la quale fosse comune a tutte le nazioni dell’Europa: indica gli oggetti da esaminarsi, e quasi assegna a ciascuna nazione quelle ricerche che piú le converrebbero. Forsi il progetto di Volney non avrá mai esecuzione. Siam troppo lontani dal poter metter di accordo tante accademie, e forsi in quei paesi dove sarebbero piú necessarie non si potrebbero stabilire. Ma ciò che merita esser rammentato è che una donna, Catterina seconda, si era anche essa occupata di simili ricerche, ed avea composto un vocabolario, che Zimmcrmann lodava moltissimo parlandone a Federico secondo. Questo tratto nella vita di un’imperatrice delle Russie è tanto glorioso quanto la conquista della Crimea ed il progetto del nuovo codice.

In Italia (ed anche in Francia) questo studio non è molto coltivato. Contenti, noi italiani, di aver riprodotti tutti i generi di erudizione, siain rimasti lá. Al principio del secolo passato s’incominciò a parlar di Etruria, e s’incominciò a sospettare che gli arcadi fossero meno antichi della luna. Ma gli etrusci donde eran venuti? Mazzocchi, Martorelli e Vargas si rivolsero all’Oriente, ma a quella parte del medesimo che era forsi la piú moderna e dove la breve cronologia di un popolo quasi sempre fanciullo era di ostacolo infinito alla legittima arditezza delle ricerche. Del settentrione non si parlava, e l’opera del Pelloutier e l’ipotesi di Bailly riputavansi quasi romanzesche. Le ricerche posteriori fatte nel settentrione dell’Europa e dell’Asia, quelle dell’accademia che la Compagnia dell’Indie ha istituita, sotto la direzione del celebre Jones, nel Bengala, hanno reso il campo delle nostre cognizioni piú vasto. E, quando tutte