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xx - progetto di governo provvisorio 109

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PROGETTO DI GOVERNO PROVVISORIO


Nello stato in cui era la nazione napolitana, la scelta delle persone che formar doveano il governo provvisorio era piú importante che non si pensa. Noi riferiremo a questo proposito ciò che taluno propose a Championnet ed a coloro che consigliavano Championnet.

«Il primo passo in una rivoluzione passiva è quello di guadagnar l’opinione del popolo; il secondo è quello d’interessare nella rivoluzione il maggior numero delle persone che sia possibile. Queste due operazioni, sebbene in apparenza diverse, non sono però in realtá che una sola; poiché quello istesso che interessa nella rivoluzione il maggior numero delle persone vi fa guadagnare l’opinione del popolo, il quale, non potendo giudicar mai di una rivoluzione e di un governo per princípi e per teorie, non potendo ne’ primi giorni giudicarne dagli effetti, deve per necessitá giudicarne dalle persone, ed approvare quel governo che vede commesso a persone che egli è avvezzo a rispettare.

«Tra gl’impiegati del re di Napoli molti ve ne sono, i quali non hanno giammai fatta la guerra alla rivoluzione; amici della patria perché amanti del bene, ed attaccati al governo del re sol perché quel governo dava loro un mezzo onesto di sussistenza. Molti di costoro meritano di esser impiegati per i loro talenti e possono guadagnare alla rivoluzione l’opinione di molte classi del popolo.

«Il fòro ne somministra moltissimi; e la classe del fòro, una volta guadagnata, strascina seco il quinto della popolazione. Moltissimi ne somministra la classe degli ecclesiastici, e vi è da sperare altrettanto di bene: il resto si avrebbe dalla nobiltá (uso per l’ultima volta questa parola per indicare un ceto che piú non deve esistere, ma che ha esistito finora) e dalla classe de’ negozianti. I nobili si crederanno meno offesi, quando si vedranno non del tutto obbliati; ed i negozianti, finora disprezzati da’ nobili, saranno superbi di un onore che li eguaglia ai