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Pagina:Cuoco - Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, Laterza, 1913.djvu/168

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158 saggio storico


È indubitato che in Napoli erasi ordita una gran congiura, iino dei grandi agenti della quale fu un certo Baccher. Baccher fu arrestato in buon punto: le fila dei congiurati non furono scoperte; ma intanto la congiura rimase priva di effetto.



XXXVII


PROCIDA — SPEDIZIONE DI CUMA — MARINA


Il primo progetto dei congiurati era quello che gl’inglesi dovessero occupar Ischia e Procida, come difatti l’occuparono, onde aver maggior comoditá di mantenere una corrispondenza in Napoli e di prestare a tempo opportuno la mano alle altre operazioni. Questo inconveniente fu previsto; ma il governo non avea forze sufficienti per custodir Procida: i francesi non compresero il pericolo di perderla.

Gl’inglesi, padroni di Procida, tentarono uno sbarco nel littorale opposto di Cuma e Miseno. Un distaccamento di pochi nostri, che occupò il littorale, lo impedí; e la corte di Sicilia dovette piú di una volta fremere per le disfatte dei suoi superbi alleati.

Forse sarebbe riuscito anche di discacciarli dall’isola. Ma la nostra marina era stata distrutta dagli ultimi ordini del re; e nei primi giorni della nostra repubblica le spese sempre esorbitanti, che seco porta un nuovo ordine di cose, avean tolto ogni modo di poter far costruire anche una sola barca cannoniera. I pochi e miseri avanzi della marina antica furono per indolenza di amministrazione militare dissipati; e si vide vendere pubblicamente il legno, le corde e finanche i chiodi dell’arsenale.

Caracciolo, ritornato dalla Sicilia1 e restituito alla patria, ci rese le nostre speranze. Caracciolo valeva una flotta. Con

  1. Caracciolo fu solennemente congedato dal re: il re istessogli permise di ritornare in Napoli.