Pagina:Cuoco - Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, Laterza, 1913.djvu/188

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178 saggio storico

repubblica romana, avrebbero potuto piú lungo tempo contrastare in Italia contro le forze austro-russe: se non impedivano l’organizzazione delle forze napolitane, queste avrebbero assicurata la vittoria al partito repubblicano. Ma il voler difendere la repubblica cisalpina, la romana, la napolitana colle sole proprie forze; il voler temere egualmente il nemico e gli amici, era la massima di un governo che vuol crescer il numero dei soggetti senza aumentar la forza1.

Si parla tanto del tradimento di Scherer: Scherer tradí il governo, ma la condotta di quel governo avea di giá tradita una gran nazione.

La rivoluzione di Napoli potea solo assicurar l’indipendenza d’Italia, e l’indipendenza d’Italia potea solo assicurar la Francia. L’equilibrio tanto vantato di Europa non può esser affidato se non all’indipendenza italiana; a quell’indipendenza, che tutte le potenze, quando seguissero piú il loro vero interesse che il loro capriccio, dovrebbero tutte procurare. Chiunque sa riflettere converrá meco che, nella gran lotta politica che oggi agita l’Europa, quello dei due partiti rimarrá vincitore che piú sinceramente favorirá l’indipendenza italiana2,

  1. La piú chiara prova che abbia dato il primo console di amar sinceramente la libertá d’Italia è stata quella di aver concesso alla Cisalpina il corpo de’ polacchi. Chi legge con attenzione questo paragrafo e tutta l’opera, vedrá come gli avvenimenti stessi giustificano il nuovo ordine di cose, desiderato tanto dalla giustizia e dall’umanitá.
  2. Se io dovessi parlare al governo francese per l’Italia, gli direi liberamente che o convien liberarla tutta o non toccarla. Formandone un solo governo, la Francia acquisterebbe una potentissima alleata; democratizzandone una sola parte, siccome questa piccola parte né potrebbe sperar pace dalle altre potenze né potrebbe difendensi da se sola, cosí o dovrebbe perire abbandonata dalla Francia o dovrebbe costare alla Francia una continua inutile guerra. Questa è la ragione per cui Luigi decimoprimo, ad onta della sua ambizione, allorché Genova si offerí a lui, le rispose che «si dasse al diavolo». Questa è la ragione per cui si è detto che gli stabilimenti in Italia non giovavano alla Francia: duecento anni di guerra distruttiva le ha costato il possesso del Milanese. Allora i sovrani di Francia non avean comprese due veritá, la prima delle quali è che l’Italia è piú utile alla Francia amica che serva, e quindi è meglio renderla libera che provincia. Questa veritá si è compresa da qualche anno, sebbene il Direttorio si conduceva come se non l’avesse compresa ancora o non volesse comprenderla, e solo dal nuovo piú giusto ordine di cose si può sperare l’utile