Pagina:Cuore infermo.djvu/73

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Parte seconda 73

— Sì, non me ne lagno.

— Beatrice? — disse Fanny, annodandosi le sciarpe del cappello, mentre l’altra faceva lo stesso davanti all’altro specchio.

— Fanny?

— Non si dice nulla ancora?

La risposta si fece attendere un momentino; pure Beatrice doveva avere compreso.

— Null’ancora — disse poi, con tono distratto.

Fanny si voltò, la guardò un poco. Beatrice appuntava la veletta sotto il cappello. Si vedeva bene che l’interrogazione o non le era piaciuta, o le era tornata molto indifferente. In ogni caso, Fanny si pentì di essere andata troppo oltre. Eppure, ad un’amica, ad una sposa, da un’altra sposa, nel segreto della sua camera, nella confidenza dell’affetto, si può fare la cara domanda che rappresenta tutto l’avvenire dell’amore.


— Qui vi divertite moltissimo, nevvero, Marcello? — chiese Alessandro Aldemoresco.

— Moltissimo — rispose Marcello, dandogli un sigaro. — Possiamo fumare in questo salottino, mentre le signore chiacchierano.

— Avranno un mondo di cose da dirsi. Fanny in viaggio non faceva altro che passare a rassegna il catalogo delle notizie che portava alla tua signora, perdendone sempre il filo. M’immagino che la tua signora ne avrà anch’essa una grande quantità.

— ....La mia signora è un po’ pigra — rispose Marcello, con un lieve sorriso — ascolta molto più volentieri che non narri.

— Sarà molto bene; ma trovandosi con un’amica, che viene dal suo paese, della sua età, nelle medesime