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Pagina:D'Annunzio - Cabiria.djvu/36

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«A SOFONISBA REGINA IL RE MASSINISSA MANDA IL DONO CHE SOLO È DEGNO D’ESSERE RICEVUTO DA ANIMO REGALE.»

«CON ANIMO REGALE, O RE, IO RICEVO IL TUO DONO DI NOZZE.»

«IN ME SOLA MI COMPIO. NON PREGHIERE NÉ LIBAZIONI MUTANO L’ULTIMO EVENTO. MATISMAN, DIO DEI MORTI, NON OFFRO MA SÌ BEVO.»

«MESSO DELL’INFAMIA DI ROMA, È TARDI. MA SOFONISBA È ANCORA REGINA E ACCORDA LA GRAZIA IN PALESE. ABDAL, ACCOSTATI E ODIMI... VA. ESEGUI IL COMANDO.»

IN CABIRIA, GIÀ CONSACRATA AL DIO VORACE E RIPROMESSA VIVENTE AL SACRIFIZIO DIFFERITO, NON S’ADEMPIE IL FATO DEL FUOCO.

«TE LA DONO. SCENDENDO NEL BUIO, FACCIO SUL TUO VOLTO LA LUCE.»