Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/188

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60. Stampategli il marchio rovente fra ciglio e ciglio, fra spalla e spalla. Né basti. Tal specie, se in paura si scioglie, poi dalle sue fecce rinasce.

61. E passate oltre. Vi precedono i morti. Rimasto ai morti, ai sepolti e agli insepolti rimasto è l’osso del tallone integro per calcare la terra straniera.

62. Quel che in Dio fu detto è ridetto: «Per l’anima delle creature che hanno spasimato di fame a ogni capo di strada; e mani non avean da giugnere nella preghiera.»

63. Vittoria nostra, non sarai mutilata. Nessuno può frangerti i ginocchi né tarparti le penne. Dove corri? dove sali?

64. La tua corsa è di là dalla notte. Il tuo volo è di là dall’aurora. Quel che in Dio fu detto è ridetto: «I cieli sono men vasti delle tue ali.»


+ Novena di tutti i Santi.

Ottobre 1918.