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Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/98

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Chi lungo i lidi tuoi, Mare dei prodi,
erra con entro il cor l’esangue vólto,
sperando che nel cor l’ombra gli approdi
100dell’insepolto?
 
Mare di Dio, le vittime che celi
tu non rendi, né odi le querele
dei sùpplici; ma duri ai tuoi fedeli
tomba fedele,
 
105ma conservi le spoglie nell’intorto
abisso pari al nostro amor rapace,
perché non sia rifugio in te né porto
in te né pace
 
in te né tregua né salute a noi
110alcuna se la servitù non cessi
e in te Roma non chiami i glauchi eroi
al Resurressi.