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le vergini 79



XIX.


Non c’era più scampo. - La figlia di Maria Camastra aveva bevuto il vetriolo ed era morta così, con un bimbo di tre mesi nel ventre. La figlia di Clemenza Jorio s’era precipitata dal ponte, ed era morta così, nella fanga della Pescarina. Bisognava dunque morire.

Quando questo pensiero balenò alla mente di Giuliana, cadeva il pomeriggio. Tutte le campane suonavano a gloria, nella vigilia del Corpus Domini; grandi tribù di rondini schiamazzavano e turbinavano su’l palazzo di Brina, si assembravano a parlamento su l’Arco. Una magnifica nuvola rossa sovrastava le case, simile forse a quella che versò bitume ardente su l’empietà di Sodoma.

Giuliana al baleno di quel pensiero si smarrì ebbe paura. Poi a mano a mano che il sentimento della vergogna la persuadeva al passo, in fondo a lei una sorda ribellione di vitalità cominciava a levitare, le viscere fremevano. Ella d’un tratto sentì il rossore e il calore del suo sangue metterle delle