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le vergini | 91 |
mente un piede su ’l pavimento, nello spasimo della prima contrazione uterina.
— Coraggio, donna santa, coraggio! - le ripeteva la strega, fissandola con quelli occhi bianchicci di mollusco, soffregandole le reni. - Avete tempo di arrivare a Pescara... Via! via!
Giuliana non poteva rispondere: alla bocca non le venivano che delli urli. I crampi le serravano lo stomaco, le irrigidivano i muscoli respiratorii, le eccitavano il vomito. I bulbi visivi le ruotavano in alto, come se ella fosse entrata ne’ sintomi di una convulsione epilettica. In tutto il suo debole organismo la potenza eccessiva della bevanda operava ora effetti inaspettati. Il parto falso si produsse quasi d’improvviso, con una di quelle terribili perdite per ove le forze della vita se ne vanno mollemente, insensibilmente, fluendo.
— Gesù, Gesù, Gesù! - mormorava la strega, inquieta, presa da una sùbita paura dinanzi al corpo di Giuliana riverso che a pena certe piccole ondulazioni convulsive scuotevano. - Gesù, aiutatemi!
Alle sollecitazioni di lei, Giuliana rinvenne. E come dopo qualche tempo il profluvio parve arrestarsi, Giuliana si potè levare in piedi; sospinta dalla femmina, uscire; giungere fino alla strada nuova, barcollando, pallida come se non le fosse