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112 Gabriele d’Annunzio


III.

Or falcian diecimila braccia umane
la messe del frumento. Come antiche
are sacrate a deità pagane,
su i rasi campi sorgono le biche;

e lietamente l’uomo a le fatiche
piega la forza de le membra sane,
però che ride in cima de le spiche
a l’uom l’augurio de ’l futuro pane.

Guarda da l’alto su la rusticale
opera il Sole, dio benigno e grande
a cui sacro è ne’ solchi ogni covone.

E ne la pia letizia cereale
per me la tua geòrgica si spande,
o Publio Vergilïo Marone.