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Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/125

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Rurali 119


e le gambe in lor moti abbian la maschia
venustà della forma e la lunghezza
quasi fluente, che alli Antichi nostri
in tele e in marmi assai furono care.

Vengan d’in torno le fanciulle al tino
da le prossime vigne, con canestri
di grappoli in su ’l capo; e faccian coro,
quali un di le canéfore in Atene.

Fluiscano, di sotto alle calcagna
imporporate del vendemmiatore,
larghi rivi di mosto; e liberale
sia di gioia a l’umana opera il Sole.