Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/131

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Da Victor Hugo.

I.

Ora Booz giaceva, stanco le braccia e il petto,
però che faticato avea molto su l’aja.
IZd or giaceva alfine Booz, presso le staia
ricolme di fromento, ne ’l consueto letto.

Possedea grandi il vecchio campi d’orzo e di grano
al sole; e prosperavano i suoi campi in dovizia.
Se ben dovizioso, era mite ed umano
il vecchio; e incline avea l’animo a la giustizia.

Quando a sera tornavano da le agresti fatiche
carichi di manipoli i mietitori a torme,
ei, vedendo una femmina china cercar ne l’orme,
dicea: - Lasciate, o uomini probi, cader le spiche.

Così, candidamente, lungi da oblique strade,
di probità vestito e di lino, incedeva.
Parean publiche fonti le sue sacca di biade,
però che vi attingeano quanti la fame urgeva.