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Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/171

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Intermezzo melico 165


i vivi agili stami
cui d’un volo sonoro
cingean gl’insetti d’oro
laboriosi a sciami,

entro il calice infranto
paiono irrigiditi
verso Dio, come i diti
lunghi e scarni d’un Santo.

Un odore assai fioco,
odor quasi d’incenso
clic per un tempio immenso
vanisca a poco a poco,

da ’l giglio umile sale
divotamente a ’l ciclo.
Trema il languido stelo.
O Vas spirituale!