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Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/190

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184 Gabriele d’Annunzio


ROMANZA

Dolce ne la memoria
quella vista si leva.
Su l’Aventino ardeva
lento il giorno: una gloria

come di bianche rose
versava il ciel su ’l colle
e copría de la molle
neve tutte le cose.

A ’l pian nebbie leggere
si spandeano da ’l fiume:
parean, ne ’l dubbio lume,
volubili riviere

traenti in loro ambagi
favolosi navigli.
Dietro, grandi e vermigli
tra i cipressi i palagi