Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/215

Da Wikisource.

Donne 209


fumi in cielo prendean tutte
forma d’alberi. Viole
d’improvviso da le arboree
forme piovvero, e ne ’l sole

tutto il mare allora parve
brulicante di meduse.
Ella tacque. Io la guardava.
In quell’attimo confuse

le nostre anime rimasero.
Io non seppi dirle: - V’amo.
Ella, forse paventando
l’ora, disse: - Rientriamo;

è già tardi. Io vi saluto. -
E, tendendo la sicura
man, sorrise un’altra volta.
Quindi uscì.

IV.

                    La sua figura

ondeggiava alta ne ’l passo,
con un ritmo affascinante.
Un pensier dolce mi venne:
- Io sarò forse l’amante;