Vai al contenuto

Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/250

Da Wikisource.
244 Gabriele d’Annunzio


XI.

Quando su per le scale ampie d’argento
la Reina salìa verso l’altare,
levata li umidi occhi a ’l Sacramento,
pallida e fredda, se volea pregare,

dava il bianco metallo un vibramento
sonoro in ritmo a li urti de ’l calzare:
tutte le scale come uno stromento
si mettevano in gloria a risonare.

O Francesca, così la vostra bionda
bellezza da ’l disio chiamata ascende
or de’ miei versi il mistico edifizio.

Fremono a i vostri piedi, con un’onda
di suoni, i versi: e a ’l culmine vi attende
tra i profumi de l’urne il sacrifizio.