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Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/263

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Donne 257


VI.

Ne ’l cortile marmoreo, tra l’alte
colonne a cui s’abbracciano le piante
con amorosi vincoli di fiori,
tace la Bella Fonte, inanimata?

Nè più Bacco fanciullo, in su li opimi
grappoli assiso, ride da la tonda
faccia e vendemmia, candido tra l’acque
riscintillanti a ’l sole ed a la luna?

Scendevano i suoi bianchi cani a l’alba
latrando; ed ella li seguìa ne ’l corso
tenendo entro il gentil pugno i guinzali.

E conduceali a dissetarsi. Oh dolce
cosa vedere lei presso la fonte,
simile a Delia, tra i beventi cani!