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Pagina:D'Annunzio - L'Isottèo-La Chimera, Milano, Treves, 1906.djvu/59

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I cespi rifiorenti
stretta gli fan la via.
Forse, con occhi intenti,
una ninfa lo spia.
Suonano in compagnia
l’arbore ed il ruscello.

Vien con sicuro passo
il banditor per li orti:
gli tintinna il turcasso
in su li omeri forti.
E pur da’ tronchi morti
rompe qualche ramello.

Udite. Il banditore
gitta suoi lieti bandi.
O messaggio d’Amore,
April, che ne comandi?
— Ogni bella inghirlandi
un amador novello.


Coro dei Giovini.

Ogni bella inghirlandi
de le braccia il suo vago.
Ne l’ombra il verde Mago
crea giacigli alti e grandi.