Pagina:D'Annunzio - L'Isottèo-La Chimera, Milano, Treves, 1906.djvu/81

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I nitidi mercanti alessandrini,
profumati di cínnamo e d’issopo,
bevean su la riviera di Canopo
ne’ calici de ’l loto i rosei vini.

5Noi lungo il fiume, ove sì dolci istanti
indugiammo cercando per la via
il grappolo tardivo,
navighiamo a diletto, in compagnia
di musici che il lido empion di canti.
10Tutto s’accende il lido fuggitivo
a lo splendor vermiglio.
Tu, ridendo, co ’l calice d’un giglio
attingi le bell’acque scintillanti.
La man tua lieve crea schietti rubini.