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Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/41

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Il giogo 37



con uno strano susurro.
30Si sfogliavan su ’l balcone
le rose, ma le corone
de gli astri ardean ne l’azzurro


con un fulgore che parve
insolito a gli occhi miei.
35Tutto, allora, a gli occhi miei
insolito e grande parve;


e le voci de la sera
vennero tutte a la mia
anima. Io dissi: — Maria! —
40Dissi. E quel nome non era



che un soffio, ma in sé portava
una immensità di cose
sovrane. E mentre le rose
morivano e palpitava


45il cielo ed ella era muta,
io sentii pormi il suo giogo.
Ogni scienza del luogo
e del tempo fu perduta.