Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/8

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4 Alla nutrice



e la fronte rugosa che s’inchina
incoronata di capelli bianchi,
15ove la semplice anima indovina
si rivela talor quasi divina-
mente in un raggio, e i tuoi cavi occhi stanchi
ove qualche favilla pur s’accende,


io forse piangerei ancora un pianto
20salùbre e forse ancora dal profondo
mi sorgerebbe qualche antico e santo
affetto, e mi parrebbe nel tuo canto
ritrovar l’innocenza di quel biondo
pargolo; — e lungi queste cose orrende!


25E tutta la freschezza del tuo latte
ne le mie vene! — Una natività
novella, in un candor di nevi intatte. —
E tutta la freschezza del tuo latte
ne le mie vene, e tutta la bontà
30dei cieli; — e lungi queste cose orrende,