Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/92

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88 Psiche giacente



Anelando morire ne’ capelli
30divini, si protendono le rose:
protendon, mal frenate da i cancelli,
le umide bocche lor voluttuose.
Vive, come di carne, palpitanti,
anelano. Chi viene in questi incanti?
35Par che più dolce l’acqua ora favelli.


Vien per l’ombra furtivo il giovinetto
ignoto: Amore. Ed è la prima sera.
Par che tutta nel suo profondo petto
l’ansia diffusa ne la primavera
40de la terra e del cielo si raccolga,
mentre ei s’inclina. — O zona, ch’ei ti sciolga!
O rose, non vi dolga essergli letto!


Acque, cantate il carme nuziale!
L’alta vergine ignora il suo destino
45mentre tende le braccia a l’Immortale,
bionda sotto il grande arco cristallino.
Voi, rose, offritevi a la man che appresta
il letto, empite quella man funesta
che accenderà la lampada fatale!