Pagina:D'Annunzio - La beffa di Buccari, 1918.djvu/66

Da Wikisource.
52 LA BEFFA DI BUCCARI

mente riempito la lacuna del Patto di Londra.


Possiamo coricarci, con la faccia rivolta alla costellazione della Buona Causa. Ritrovo il mio giaciglio di capecchio, riappoggio il capo alla gabbia delle bombe. Un marinaio mi stende sul corpo la sua coperta bruna per proteggermi dalla spruzzaglia. Poi si accoscia contro il treppiede e mi fa la guardia, pronto ad agguantarmi se per caso io mi rivoltoli. Sono su l’orlo.

Ma non dormo. Assaporo il sale e la mia malinconia. Dopo il momento eroico, come dopo la voluttà, l’anima è triste.

Alla Galiola ci aspetta l’ombra del capitano Sauro. Non ha perduto il suo riso franco, anzi l’ha più lumi-